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XXVII anniversario del disastro di Chernobyl

26.04.2013 г.

 

Domande e risposte
 
È vero che la Bielorussia è un Paese che ha riportato i danni più gravi a causa del disastro nucleare di Chernobyl?
Sì. Nonostante che la centrale di Chernobyl si trovi in Ucraina, oltre il 70 % di radionuclidi fuoriusciti dal reattore esploso il 26 aprile 1986 sono precipitati sul territorio bielorusso causando la contaminazione da cesio-137 del 66 % del territorio nazionale (oltre 13 milioni di ettari).
A causa del disastro nucleare oltre 1,8 milioni di ettari dei terreni agricoli, cioè più del 20% del fondo agricolo nazionale, e oltre 2 mln. di ettari dei boschi, cioè più di un quarto del fondo boschivo nazionale, hanno subito la contaminazione da cesio-137 superiore a 1 Ci/km2.
264 mila ettari di terreni agricoli sono stati esclusi dall’uso a causa di inquinamento radioattivo.
Il 18,6 % del fondo boschivo nazionale (oltre 1,5 milioni di ettari) rimane contaminato da radionuclidi. Annualmente le perdite delle risorse boschive a causa di Chernobyl sono pari a 2 mln m3 di legno.
Sui territori contaminati si trovano 132 giacimenti di materie prime e risorse minerarie, di cui 22 abbandonati.
Il disastro di Chernobyl ha provocato alterazioni nella situazione demografica in Bielorussia – 137,7 mila persone sono state sfollate verso i territori che non hanno subito la contaminazione. Sui territori contaminati rimangono 340 aziende industriali le cui condizioni di funzionamento sono ostacolate da Chernobyl.
Il danno sommario arrecato alla Bielorussia dal disastro di Chernobyl calcolato per il periodo di primi 30 anni successivi all’incidente, è stimato in $ 235 miliardi, pari a 32 budget nazionali dell’anno 1985.
Tutta la popolazione bielorussa ha subito le conseguenze per la salute della contaminazione da iodio-131 che sinora provoca varie patologie della tiroide nel 30 % della popolazione nazionale.
In tutti i strati della popolazione colpiti dalla catastrofe di Chernobyl (circa 1,5 milioni di persone) si manifesta una crescita dei casi di malattie della tiroide e del sistema vascolare, nonché dei disturbi psiconeurologici che la maggior parte degli studiosi bielorussi e stranieri considerano causati da effetti non solo delle radiazioni, ma di un insieme di altri fattori oggetti di continue ricerche.
 
Quali sono i territori in Bielorussia colpiti dal disastro di Chernobyl?
La contaminazione da cesio viene registrata sul 20 % del territorio bielorusso, per la maggior parte nelle regioni di Gomel, Mogilev e Brest.
Circa il 10 % del territorio nazionale (attorno a ventimila km2) è contaminato da stronzio.
La contaminazione da isotopi di elementi transuranici è presente su circa quattromila km2, il che è pari al 2 % del territorio nazionale.
In Bielorussia nelle aree a inquinamento radioattivo causato dalla catastrofe di Chernobyl si trovano 2 393 centri abitati, di cui 28 insediamenti urbani e 2365 di quelli rurali. Il che costituisce il 10,1 % di tutti i centri abitati del Paese. Lì risiedono circa 1 142 600 persone, cioè il 12,1 % della popolazione del Paese, di cui 795 000 nei centri urbani e 347 600 in quelli di campagna.
Sono 53 i centri rurali rimasti completamente abbandonati a causa delle condizioni proibitivi di inquinamento radioattivo.
I territori maggiormente colpiti da Chernobyl in Bielorussia si trovano nelle regioni di Gomel, Brest e Mogilev.
 
Cosa è stato fatto in Bielorussia per colmare le conseguenze di Chernobyl?
In 27 anni trascorsi dall’incidente i provvedimenti mirati a proteggere i territori colpiti dagli effetti della contaminazione hanno consentito a ridurre del 51,5 % l’estensione dei terreni contaminati da cesio-137 che al momento è pari al 3,1 milioni di ettari o il 14,5 del territorio nazionale.
Negli ultimi 10 anni il numero dei centri abitati contaminati è stato ridotto di 409 per effetto di sfollamenti della popolazione e miglioramento della situazione radioattiva, mentre la popolazione residente nei territori contaminati è diminuita di 327,9 mila persone.
 
Lo Stato bielorusso è continuamente impegnato nelle attività volte al superamento delle conseguenze del disastro di Chernobyl. Nel 2012 l’attuazione di un programma plurienne statale dedicato è stato finanziato dal budget nazionale per Br 2,3 trilioni (circa € 203,9 milioni). Di questi fondi, oltre € 30,5 milioni sono stati spesi per sovvenzionare i soggiorni presso case di cure per 109,5 mila cittadini, cioè il 62,8 % della popolazione residente sui territori contaminati, di cui 99,6 mila bambini. Nel 2012 circa 60 mila bambini bielorussi sono stati ospitati presso centri di riabilitazione e risanamento per l’infanzia. Lo Stato finanzia l’acquisto di apparecchiature di ultima generazione per la dotazione di questi centri (ad esempio, nel 2012 sono stati acquistati nuovi impianti di ultrasonografia, magnetofototerapia, stomatologia, bagni secchi carbonici ecc.) e costruzione di nuove strutture.
 
Chi sono i più importanti partner internazionali della Bielorussia nel superamento delle conseguenze di Chernobyl?
Al momento il Dipartimento per la liquidazione delle conseguenze della catastrofe alla centrale nucleare di Chernobyl presso il Ministero per le emergenze, un’Autorità nazionale impegnata nella risoluzione di questo problema, sta coordinando la cooperazione internazionale sul problema di Chernobyl con i partner francesi, norvegesi, giapponesi, russi e ucraini.
In particolare, il 15 dicembre 2012 è stato firmato un accordo intergovernativo bielorusso-giapponese sulla cooperazione nel campo del superamento delle conseguenze dei disastri nucleari.
Sono in vigore un programma intergovernativo di azione congiunta bielorusso-ucraina per la riduzione e superamento delle conseguenze della catastrofe di Chernobyl per gli anni 2010-2015, nonché una serie di programmi bielorusso-russi attuati nell’ambito dell’Unione interstatale tra i due Paesi.
Sono inoltre in via di attuazione alcuni progetti di collaborazione nell’ambito UNDP e AIEA.
Già all’indomani del disastro nucleare di Chernobyl il movimento umanitario italiano si è attivato per aiutare la Repubblica di Belarus a superare le conseguenze della tragedia. L’ha fatto avviando progetti incentrati sull’accoglienza dei bambini bielorussi per soggiorni terapeutici, invio di aiuti umanitari, attuazione di varie iniziative sul territorio bielorusso.
Secondo le stime attuali, in tutti questi anni in Italia sono stati ospitati per risanamento circa 670 mila bambini bielorussi, la maggior parte dei quali provenienti dalle zone colpite dalla catastrofe di Chernobyl, ma anche da orfanotrofi e famiglie incomplete e bisognose.
Secondo i più recenti dati statistici bielorussi, nel 2012 su 24 000 nostri bambini ospitati all’estero per soggiorni terapeutici ben 13 200 sono stati accolti in Italia.
Questo sottolinea l’importanza dell’Italia quale uno dei più importanti nostri partner nel campo umanitario.

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