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Dichiarazione del Presidente della Repubblica di Belarus Aleksandr Lukashenko

08.09.2014 г.
In Bielorussia è stata appresa con approvazione la notizia della firma il 5 settembre u.s. dal gruppo del contatto “Ucraina – Russia – OSCE” del protocollo del cessate il fuoco tra le forze contrastanti all’Est dell’Ucraina. Questa lungamente attesa notizia fa crescere, anche se timida, però la speranza all’istaurazione della piena e irrevocabile pace in questa regione.
 
Il conflitto nel paese slavo vicino a noi negli ultimi tempi era il più preoccupante ed il più discusso nell’agenda internazionale. Visto che sotto la minaccia risultassero non solo le questioni della sicurezza regionale, ma anche quella internazionale. Senza nessuna esagerazione si può dire che la guerra baluginava alla soglia della nostra comune casa europea.
 
Bisogna dare atto alle iniziative ed alle proposte, prima di tutto, dei presidenti dell’Ucraina e della Russia. Grazie proprio alle loro intese di principio, raggiunte all’inizio agosto sul terreno di Minsk era posto l’inizio al processo di pace. Il Formato della discussione “Unione Doganale – Ucraina – Unione Europea” ha reso possibile la partecipazione alle trattative delle parti veramente interessate alla pace sul terreno ucraino e in Europa. Erano molto importanti e tempestive le proposte del Presidente del Kazakhstan sulle soluzioni del conflitto. Sine alcun dubbio, senza gli sforzi persistenti dei leader dei principali stati dell’Unione Europea sarebbe stato impossibile raggiungere la tregua nelle regioni dell’Est dell’Ucraina.
 
Il ruolo particolarmente importante ha giocato, sicuramente, il gruppo di contatto “Ucraina – Russia – OSCE” composto da L.Kuchma, M.Zurabov, nonché dei rappresentanti di milizia territoriale e l’OSCE. Ha svolto un lavoro davvero titanico ed ha raggiunto il consenso sulle questioni, la risoluzione delle quali pareva assolutamente impossibile qualche tempo fa. Il lavoro del gruppo di contatto merita una vera riconoscenza e incoraggiamento.
 
Questo, tra l’altro, uno dei pochi casi quando anche l’OSCE ha fatto il ruolo proprio per il quale era creata ed ha apportato il suo contributo concreto nel garantire la pace e sicurezza nella regione.
 
Siamo fieri del fatto che l’avvio a questo processo di pace è stato dato in Minsk, sul terreno bielorusso. D’ora in poi faremo tutto il nostro possibile in nome della pace nel paese fraterno. I nostri popoli soffrirono in abbondanza durante le guerre dello scorso secolo e non vorrei che le simili sofferenze ripetessero nel secolo corrente.
 
Oggi la notizia del raggiungimento delle intese sul cessate il fuoco dappertutto viene appresa con la gioia e speranza. Però dobbiamo capire chiaramente che questo sia soltanto il primo passo sul lungo e difficile percorso. Ci spetta superare una serie delle cose inaspettate e degli ostacoli per far si che il processo di pace di Minsk diventi irrevocabile ed irreversibile.
 
Sono convinto che il lavoro del gruppo di contatto debba proseguire, forse, bisognerebbe darle più ampio mandato ed alzarne il livello per realizzare con successo tutti gli accordi raggiunti.
 
Ora tutte le parti coinvolte dovrebbero fermarsi e pensarci. Meditare sul futuro del paese e del popolo. Non una devastante guerra, ma solo il pacifico lavoro creativo sarà in grado di garantire il benessere dello stato e della gente semplice.
 
Il conflitto armato fratricida nell’affine a noi Ucraina rimarrà una grave mutilazione sul corpo del popolo ucraino. Ma col tempo andrà a scordarsi. Nella memoria della gente rimarranno quelli che sono riusciti a girare la ruota della guerra verso la pace!
 
6 settembre 2014                                                Aleksandr Lukashenko

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